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Civita di Bagnoregio, la città che muore

Turismo
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Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, è stata soprannominata la “città che muore” perché lo sperone di tufo a cui, con ostinazione, si è “aggrappata” si sta letteralmente sgretolando sotto il centro abitato. Una città “viva per miracolo”, che tra qualche decennio potrebbe scomparire per sempre.
Il borgo si presenta collegato al territorio circostante da un lungo ponte sostenuto da moderni tralicci. Esso può essere percorso soltanto a piedi ma, recentemente, il comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi ci vive (una decina di persone) o vi lavora, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli o moto cicli.
Fortunatamente, un flusso turistico cospicuo e sempre crescente, anche di provenienza straniera, ha riportato grande vitalità all’antico villaggio. Quest’ultimo, recuperato nel suo aspetto originario, pian piano si sta ripopolando ed è ormai una consolidata meta turistica della regione Lazio.
Il borgo, fondato 2500 anni fa dagli Etruschi, sembra un luogo incantato dove il tempo pare essersi fermato. E passeggiando tra le strette viuzze, un vero e proprio dedalo fatto di spazi inconsueti, antichi palazzi e scorci panoramici, ci si imbatte in numerose botteghe artigiane, in cui si può entrare per assistere agli antichi mestieri.
Fra le principali attrattive, citiamo la Grotta di San Bonaventura, che in realtà è un’antica tomba etrusca. Secondo una leggenda, vi sarebbe avvenuta la guarigione miracolosa di un bambino – il piccolo San Bonaventura – per mano di San Francesco. Da non perdere è anche la Chiesa romanica di San Donato, eretta nel quinto secolo. Il grande restauro, avvenuto nel 1511, ne ha cambiato profondamente l’aspetto con l’inserimento di elementi rinascimentali. Degno di nota è lo stupendo portale centrale realizzato nella prima metà del ‘500. Molto interessanti anche le opere d’arti presenti all’interno, fra cui un ciclo di affreschi di artisti della scuola del Perugino ed un crocifisso ligneo del 1400.
Al tramonto, questo bellissimo luogo, si colora di strane tonalità, offrendo curiosi giochi di luci ed ombre tra gli affilati crinali e la rada vegetazione, e formando un quadro paesaggistico ancor più surreale.
Bagnoregio diventa veramente magico in occasione del presepe vivente che anima il borgo. E pare di venir catapultati nel medioevo quando le strade del paese si animano di comparse che fanno rivivere le antiche botteghe, ricreando la quotidianità che riporta i turisti indietro nel tempo.