COSETTA TAVERNITI
Prima classificata es aequo nella sezione EDITA
NEGLI OCCHI DI MIA MADRE
Ho scrutato negli occhi di mia madre,
perle rese opache oramai
dalla polvere degli anni.
Volevano parlarmi,
Ho indugiato in essi,
che bei tempi ho rammentato!
Giorni di infinita tenerezza,
Natale di semplici doni,
Di attese e di preghiere,
tramonti di vita giocondi e sereni,
al focolare che ardeva.
Che tempi negli occhi di mia madre!
Pari al motivo di un'antica canzone,
risento il croccante e caldo pane
il tintinnio delle stoviglie.
Noi, come petali alla corolla,
rivedo raccolti a desinare,
a trascorrere gaia la sera,
intavolare discorsi e risposte
alle mille domande d'un padre
dal cuore inquieto.
Quel tempo s'è fermato
negli occhi di mia madre,
nei miei, oggi, non si legge uguale storia.
Una luce più flebile accompagna
ed illumina l'altare del mio tempo,
un tempo senza più tempo,
in cui frenesia e fretta
firmano patti col cronometro del vento,
e smembrano il viso alla calma e al sorriso.
Pur quel tavolo a cena divenne più solo,
senza olezzanti profumi di cose genuine,
senza taglieri, senza parole.
__________________________________________________________________________________________________________
Il componimento, come l’ekphrasis, parte dal guardare negli occhi di una mamma per ritornare a descrivere un mondo ormai che si sta dissolvendo: è una laudatio del tempo trascorso, un tempo in cui la semplicità era gioia e felicità Ora frenesia e fretta, mancanza di dialogo spingono avanti un tempo che tale non è più perché non lo si assapora, non lo si vive con la lentezza che gli sarebbe dovuta. Come gli occhi hanno perso quella loro brillantezza anche il nostro tempo trascorre nell’ombrosità.
Francesco Martillotto
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS