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GIOVANNA SPITALERI (Varallo Sesia, Vercelli)

Autori Italiani
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Mi chiamo Giovanna Spitaleri, sono nata a Catania, sposata da quasi 40 anni. Sono stata adottata da un paesino ai piedi del Monte Rosa, dove vivo tutt'oggi con la mia famiglia.
Ho due figlie, Elisa e Rossella, che mi hanno reso felice donandomi tre nipoti: Nicolò, Beatrice e Christian; inoltre ho due generi fantastici.
Mi dedico con amore alla mia famiglia, lavoro quotidianamente e, negli istanti di relax, scrivo poesie che mi aiutano a superare anche momenti difficili.
Ho vinto tantissimi premi, con targhe, trofei, diplomi, ect..
Ogni talvolta che partecipo alle premiazioni e declamo una poesia, la dedico a mio padre, che è mancato all'età di 63 anni, io ne avevo 26. Tutt'oggi lo sento sempre con me, e non rinuncio mai a scrivere, poiché ogni volta che lo faccio, immagino il suo sorriso.
Ho già publicato due libri di poesia, presenti nella biblioteca comunale di Varallo Sesia, "Il mio tempo" e "Il sole dentro me".
Quest'ultimo non è un titolo a caso, infatti, ogni qualvolta che scrivo, mi sento i raggi del sole dentro, che scaldano l'animo e il cuore, mentre la mente partorisce pensieri, che concretizzano un bagaglio di poesie.

 

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IO, A TRATTI...

Io a tratti, mi ritrovo bambina
nei caldi pomeriggi d'estate.
Nei cortili d'infanzia tutti insieme
e nei girotondi fino a cadere giù per terra.
Mi ritrovo a tratti, giovane sposa all'altare
di una Chiesetta con le grazie indorate
di un uomo affascinato dalla vita.
A tratti, mi ritrovo madre di figli piccoli,
poi adulti e sempre amati.
A tratti, mi ritrovo nonna
in una finestra nuova, mi affaccio
e afferro le manine della mia gioventù.
A tratti, mi ritrovo figlia di una madre
canuta senza posa.
A tratti mi smarrisco quando scrivo,
l'identità reale sfugge alla penna.
Scrivo rotoli di carta indonati con le note
di realtà intrisa a tratti di un tempo
con il fiato sospeso nel silenzio o nel vuoto.
Risiede nei meandri dell'anima
un disegno geometrico
quando indurisco il cuore.
Mi resetto nella pace di una dolce preghiera
... a tratti.

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INCANTI VALSESIANI

Brividi nei candidi confini della pelle,
accorata nelle mie grazie, cara Valle.
Oltre le strade che inducono
alla sensibile bellezza, m'inebri.

Che io t'abbia offeso nei miei pensieri antichi?
Chiedo clemenza.
Talvolta, credo di essere empatica al tuo clima,
e tacito al benessere.

Verdeggi perenne, il silente fruscio del fiume
s'incentra nelle ore calme, e l'arte ne gode.
Liberi monti fieri, vi ammiro,
v'immergo nelle poesie e traggo vita.

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IO E LA POESIA

Vorrei che l'ultima mia stagione fosse Primavera,
con venti tiepidi e sole lucente.
Vorrei vedere il seme germogliare
del mio passato nel gene intessuto dei miei affetti.
Vorrei vedere la poesia germogliare
sempre e perenne nei libri,
che seppur sbiadiscono
si tramanda nella genesi del mio gene.