Gianni Romaniello, di origine lucana, nato ad Anzi (PZ) nel 1961, risiede a Gravina in Puglia sin dall’infanzia. Laureato in Scienze dell’Informazione, è un innovation manager nella gestione del cambiamento digitale e dell’innovazione tecnologica per la riorganizzazione dei processi aziendali. La sua formazione scientifica influenza la sua passione per la scrittura poetica, stabilendo una convivenza simbiotica tra scienza e poesia accumunate dall’atteggiamento di ricerca, immaginazione e scoperta.
“Transumanze fra chiaroscuro” (Oceano Edizioni ) è la sua quinta silloge poetica pubblicata nel 2023.
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AL MATTINO
Al mattino mentre indugio
tra dormiveglia e insonnia
un fulmineo raggio di sole
dal pertugio della finestra
fagocita l'ombra del dubbio.
La luce con sfarzo di bagliore
intrecciando un arazzo nel cielo
s'inerpica e s'adagia sul cuore:
nel battito di un baleno sgombra
la nebbia che copre il mio sereno.
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NOTTE DI SILENZI
Notte di silenzi agghindati a toni tinti vellutati:
il mio cuore s'affuoca di paura e speranza,
s'abbuia e s'illumina con alternanza e
nell'agrore inconscio il mio dispero s’affioca.
Il sangue in piena colora le guance in rosso garanza:
la fantasiosa luna s'affaccia, flettendo sul mio volto
e riflettendo la sua bellezza armoniosa sembra dir
che s'ami per i suoi richiami all'Amore che Tu declami.
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SPIRAGLIO DI LUCE
Al lieve sorgere del sole
nella breve luce dell'albore
il primo raggio lesto traspare
nel terso azzurro celestiale.
Lo spiraglio di luce rischiara,
sgombra la mente e ammaina
l'ombra del nudo sonno oblioso
per frantumare il nulla lacunoso.
Ogni mia fibra s'inebria e vibra
nel fervore che si propaga e vaga
con rigoglio di membra e pensiero
che desta il mistero fra sacro e vero.
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UN NUOVO SOSPIRO TRABOCCA
Un nuovo palpito s’ àncora nel cuore
dopo che io, anzi l’aurora senza sole,
osservo Venere che pare fermar l’ora
su orizzonte velato da riflesso di luna.
Un falco si sveglia, decolla e plana
con silenzio nella felicità degli spazi
e si spiuma sfiorando lento un fiume
che fluisce accogliendo l’alba chiara.
Un nuovo sospiro trabocca nell’aria
pregna di primavera potenziandomi
il desio d’inseguir il tempo che s’avvera
mentre il cielo diventa sempre più terso
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DENTRO UN CRESPUCOLO ROSA VIOLACEO
Dalla montagna profumata di ginestre
vedo mossi prati snodarsi come torrenti
che di gorgo in gorgo sempre più lenti
si riposano nell'azzurreggiare del mare.
Dentro un crepuscolo rosa violaceo
i battiti vivacizzanti dei nostri cuori
oltre varcano l'orizzonte come suoni
armonici che acquietano e ritemprano
il nostro sommesso amore sommerso di pace.
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AI PIEDI CALDI DI UN VULCANO SPENTO
Ai piedi caldi di un vulcano spento
barche ormeggiate sulla riva nera
che ascoltano il brusio delle onde
nel ritmato frangersi sulla ghiaia:
il roseo chiarore mediterraneo dipinge
e riflette l’armonico sussurrare del mare.
Osservo i miei sbiaditi ricordi varcare
la linea curva dell'orizzonte indorato
mentre le speranze sembrano danzare
con le nuvole mosse da vento smorzato:
m’appare l'azzurra immensità del cielo
e in cuor mio s’imprime clamor di vita.