Paola Ercole (1950).
Sono entrata tardi nel mondo della scrittura ed ho iniziato con gli haiku che ancora compongo con, direi, ottimi risultati.
Ho poi iniziato a comporre scritti della nostra tradizione poetica ed ho pubblicato opere monografiche. La condivisione unita alla sperimentazione mi ha portata alla scrittura a più mani con le amiche con le quali ho più affinità, non solo affettive, e da questi incontri sono scaturite silloge con poesie a quattro mani.
Il primo lockdown mi ha indotta, insieme ad altre amiche, a scrivere piccole fiabe a più mani, egregiamente illustrate, ottenendo ottimi risultati nei concorsi ai quali sono state presentate.
Più volte le mie poesie ed haiku si sono classificate sul podio nei diversi concorsi dove ho partecipato.
~~~~~~~~TERRE EMERSE
Ho sparso nel fango
il seme dell'attesa,
e come dado a giocare la vita,
la pioggia ha gettato
le mie orme nel vento.Nei miei pensieri
ho camminato distratta,
ho cambiato postura
non ho smesso l'abito di sempre.Sulla pelle è disegnato
iI cammino di un pensiero,
antico come il cielo,
e nuovo,
come la terra che si salva dal mare
per vivere ancora lo spazio
tra l'umano
e il divino.
~~~~~~~~SUTURA
Scalfisce le mie gambe, il filo d'erba
e il nocciolo del limone è brusco
al mio ricordo,
come le parole che bruciarono le labbra,
frutti acerbi, trovati per la strada.Resterò fiore della mia stagione
a ricucire i miei giorni..-ma è senza nodi il filo
che sutura la ferita-
~~~~~~~~LE MANI DEL RICORDO
Con le mani del ricordo,
ricreai i colori del tuo volto:
col nero della terra
tinsi i tuoi capelli;
dal tramonto ripresi il rosso
che dalle tue labbra
aveva un dì, sottratto.
A lungo vagai in cerca
del verde del tuo sguardo
e sul seno della terra,
poi, mi inginocchiai.
Fermai il mio respiro,
per dar respiro al tuo,
e ripresi il mio cammino
a ritrovare la speranza,
ed inventai colori
per creare un fiore
che coprisse il mio dolore.
PAOLA ERCOLE (Roma)
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