Mariangela Bognolo, classe 1982, è un critico e storico dell’arte.
Nel 2000 ottiene il diploma magistrale.
Nel 2008 consegue la laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali e successivamente quella magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici.
Ha scritto diversi articoli relativi al mondo della storia dell’arte e tenuto conferenze per il FAI – Delegazione Belluno.
Nel 2014 decide di intraprendere anche la carriera radiofonica presso radio Rete Top 95 e l’anno successivo ne diventa il direttore artistico.
Ha intervistato personaggi come Philippe Daverio, Dario Salvatori, Alberto Salerno, Corrado Formigli e molti altri.
Nella trasmissione "Attese Distratte", che conduce anche su radio Venezia Sound insieme al fratello Stefano Bognolo, dà ampio spazio alla musica emergente, alla storia dell’arte, agli artisti, alla moda, al teatro, al cinema e alla letteratura.
Ha presenziato nelle giurie di vari concorsi musicali, d'arte e di bellezza e presentato mostre (di artisti come Luca Marin, Carlo Scomparin, Grazia Zuccolotto, Renato Cestaro, Matthias Sieff, ecc…) in diverse città d’Italia, oltre ad aver curato esposizioni d’arte contemporanea a Venezia e Milano.
Il 5 gennaio 2019 le è stato conferito il premio Voltaire per la critica.
Ha scritto recensioni critiche, pubblicate in cataloghi, per artisti come Vincenzo Munaro, Bruno Giustiniani, Bruno De Pellegrin, Balazs Berzsenyi, solo per citarne alcuni.
Ha sposato l'idea dell'architetto Ciro Maurizio Galeone sull'Arte Progenitrice presentandone la mostra, in anteprima nazionale, presso l'abbazia di San Michele a Montescaglioso (Matera).
Nel maggio 2019 ha introdotto la mostra d'arte contemporanea “Il Policentrismo”, tenutasi a Cimitile (Nola), a cui hanno partecipato artisti provenienti da tutta Italia, dal Marocco, India e Russia e rinnova il suo impegno con il Policentrismo anche nel 2020 con la mostra on line.
Ha collaborato e collabora tuttora con l'artista serbo Nikola Rikanovic.
È capo dipartimento Beni Culturali associazione CAD Venezia, socio onorario benemerito per l’Associazione culturale e di spettacolo per la promozione turistica della Campania “Il Castello”, ambasciatore di cultura per l’Aggregazione Spirito Nuovo Venezia e fa parte del Soroptimist club Miranese – Riviera del Brenta.
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L’arte contemporanea e il suo ruolo nella società
di Mariangela Bognolo *
“L'arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell'inconscio, cioè oggettivamente; l'Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto”.
Con queste parole il filosofo Friedrich Schelling ci permette di comprendere come la semplice parola “Arte” possa essere così profonda e allo stesso tempo complicata.
Essa è il “lavoro” creativo dell’essere umano. È la derivazione di un rapporto interconnesso tra cultura e storia. È un pensiero che si trasforma in espressione ed è quel mezzo di comunicazione che consente all’artista di poter raccontare la realtà attraverso i suoi occhi.
L’arte è il prodotto di una società, di una certa Weltanschauung, che le avanguardie artistiche storiche hanno completamente rivoluzionato permettendo ai processi creativi un cambiamento radicale e un approccio diverso tra artista e chi guarda l’opera. Vi è una trasformazione dell’idea estetica e della forma figurativa. Il significato dato al colore, all’espressione e al simbolo assumono un altro valore e l’attenzione si sposta non su ciò che si vede ma sulla creatività e sull’essenza di una determinata opera.
Lo stesso Peter Osborne afferma che l’arte contemporanea ha prodotto un non-luogo dello spazio artistico come condizione della propria autonomia e della capacità funzionale in quanto “arte”. Il passo successivo è la decodifica del messaggio che un’opera porta con sé. In questo caso entra in gioco il ruolo del “critico” che diviene fondamentale nel momento in cui si deve mettere in relazione l’opera con il fruitore. Grazie a questa mediazione, come scrisse Lev Tolstoj, “l’arte è la capacità di suscitare quel sentimento di gioia nel rapporto tra l’artista e gli altri che contemplano l’opera”.
L’attenzione “critica” deve valorizzare ogni singola opera d’arte e chi osserva deve essere posto nella condizione di conoscere quelle che sono le tendenze odierne, presenti nel mercato contemporaneo, che non necessariamente possono corrispondere ai gusti di chi guarda ma è il racconto di una realtà, la nostra contemporaneità e la determinazione dei cambiamenti in atto.
*Critico e storico dell’arte