Francesco Rossi (Igor Issorf), nato a Pietravairano (Ce) il 19 luglio del 1953, è Medico-Chirurgo e Immunologo. Lavora presso il Laboratorio Analisi dell’Ospedale A. Cardarelli di Napoli. In precedenza ha svolto attività di Medico di famiglia ed è altresì Antropologo Trasformazionale.
Ha pubblicato liriche nella collana "Sentire 2014"; una lirica sull’Ebook "Alda nel cuore" 2015 e due liriche sono state inserite nell’Antologia 2015 dell’Accademia dei bronzi per il premio Alda Merini 2015; due sue liriche compaiono nell'Antologia "Il Federiciano", Aletti Editore 2015.
Ha avuto menzione ai concorsi di poesia: "Il sorriso della poesia", "Ambasciatore per il sorriso", "Avellino in versi", "Premio Alda Merini" per la poesia, al 4°concorso internazionale "Diciamolo con la poesia" a Roccarainola, al II° concorso Premio Cupido S. Valentino 2016 ad Atripalda.
Ha pubblicato la silloge "Anime" nella Antologia Buriana, casa editrice Aletti 2015.
Ha pubblicato per la casa editrice Vitale di Sanremo la silloge "My True Life 2015".
È stato uno dei dieci finalisti del Concorso Cet, Scuola autori di Mogol 2016, e la sua lirica "Senz’ammore" è stata inserita nell'Antologia dello stesso.
Nel marzo 2016 ha pubblicato, per la casa editrice Michelangelo, la silloge "Frammenti di un canto amoroso", presentato presso l’Istituto Filosofico di Napoli, a Palazo Serra di Cassano.
Ha partecipato al concorso "Il Federiciano 2016" ed una sua lirica è stata inserita nell’Antologia dello stesso.
Ha ricevuto una menzione d'onore al II° Concorso internazionale "Avellino in versi 2016".
Ha vinto una menzione d'onore al Premio internazionale "L'ambasciatore del sorriso 2015", a Napoli.
Menzione d’onore al concorso "Diciamolo con la Poesia" 2017 a Roccarainola (Na).
Una sua lirica, "Le parole leggere", è stata inserita nell’antologia edita dall’Accademia dei Bronzi di Catanzaro per il Premio S. Valentino 2017.
Menzione d’onore al concorso "Premio Cupido S. Valentino 2017" ad Atripalda.
È stato finalista, per la sezione singola lirica, al 2° Concorso internazionale del "Premio Salvatore Quasimodo 2017", presso la C.E.T. (Scuola autori di Mogol), con la lirica "Stallo".
Nel febbraio 2017 è stato finalista al concorso "Prospetti Differenti," organizzato dall’Associazione Poetica di Lesa (No) e la sua lirica "Luce" è inserita nell'Antologia della stessa.
Ha ricevuto il terzo posto al premio Internazionale di Arte e Cultura "Città di Napoli", Memorial Antonio de Curtis Totò, maggio 2017.
Ha avuto Menzione d’onore ai concorsi: Prima Rassegna Nazionale "Apri il cuore alla poesia", maggio 2017; "Maiori in love", giugno 2017;
"Amoroma", giugno 2017; "L'ambasciatore del Sorriso", Napoli, ottobre 2017.
Ha vinto una Menzione di merito e pubblicazione della lirica nell’Antologia dell’Accademia dei bronzi di Catanzaro per il premio Alda Merini 2017.
Quattro sue liriche sono state inserite nell’Antologia dei Poeti italiani contemporanei della casa Editrice Aletti, nel novembre 2017.
Ha ricevuto il premio "Cttà di Atripalda" al IV° Concorso poetico Premio San Valentino il 10-11-2-2018.
Ha ricevuto il Premio Speciale per la Sezione Vernacolo al concorso "Perdersi nell'Amore" nel febbraio 2018; menzione d’onore al "Premio Orazio 2018" a Tivoli; menzione d’onore al "Premio Argentario" a Porto Ercole nel 2018; premio Speciale sezione Vernacolo e Menzione d'onore al concorso "Sul far della sera", maggio 2018; premio speciale, sezione Vernacolo, e Menzione d'onore, sezione lingua, alla prima edizione del Premio letterario "Magna graecia", giugno 2018.
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A VOCE SENZA PENSIERO
Per via der nero morbo
aniscoscosto senza vorto
aricomparso ar monno
senza da batte corpo
e che senza da sape' pensa'
t'arisucchia tutto er fiato tuo
ner giro der sor secondo
facenno vede pe davero
e non pe finta l'artro monno
a tutta st'umanita' cojona
che fino a jersera coreva
tale a lepre quanno fugge
senza sape'dove da annare
ora noiantri stamo a conta
comme fossero mijoni e morti
Certo c’a morte fa paura
e non fa da ddi più parola
Tutti ,a li stesso vonno,
ancora adesso da parla’
e pure a scrocco da magna'
Dicono,che per sicuri circola'
pe nancontra certo er pericolo
tutti sadovemo da mette bbene
na mascherina insu’ a bocca
pe non fa prenne aria ar naso
che spigne aria nei pormoni
ma che fa pure respira'er cervelo
Ce sarà pure vera sta misura
per sarva' sto monno nfame
da na fine trucida senza respiro
Ma dico io se non penne aria
er cervelo come farà a pensa'
bbene e ddi ca parola scerta bene
er sentimento aniscosto ner di dentro
senza sbagljja’cadenza e punti?
Meijo da sta’zitti senza fiata’
Da sempe er bel parla'schijeto
a li papi, ai re e governatori
uniti a li capoccia de borgata
non è glije’ maij garbato assaje
Così aringrazianno a sto nemico
poteno ancora da tene' a bada
er popolo cojone accurturato
addisenno forte, senza arcun ntoppo
ch’er silenzio arichiesto a llor signori
è solo pe a loro precauzzjone
Napoli 13-5-2020
Ore 15.35
LA VOCE SENZA IL PENSIERO
A causa del nero morbo
nascosto e senza volto
comparso all’improvviso
cosi, a questo mondo
che solo tutto di botto
sottrae il tuo respiro
inviando all’altro mondo
tutta l’umanita’ becera
che solo fino ad ieri sera
correva senza sapere
dove e perche’ andare
Ora contiamo mesti
i morti come milioni
Di certo la morte e’ paura
e non fa piu’ dire parola
Nonostante il peggio
tutti vogliono sempre
a titolo gratuito parlare
ed anche scroccare soldi
Correntemente si dice
che per essere protetti
si deve indossare bene
una mascherina sul naso
che comunque invia aria
ai polmoni e poi al cervello
Decisamente la misura
serve per certa protezione
di quest’umanita’ cattiva
Una domanda a cio’pero’
si pone per capire bene
Se il cervello non respira
come fara’ a pensare giusto
per formulare la parola
precisa ricca di emozioni
senza errori d’intonazione?
Ecco che occasione negativa
diventa buona per tacere
e non dire piu’ banalita’
E’ da sempre risaputo
che il bel parlare schietto
sia agli alti governanti
che ai capoccia di quartiere
non e’ mai piaciuto molto
ed hanno sempre spento
il vero libero pensare
Ancora ,oggi come ieri
questi possono tenere
sotto controllo il popolo
stoltamente acculturato
richiedendogli il silenzio
principalmente perche’
e’ per pura precauzione
e per la sua preziosa salute
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NAPULE SE SCETA
Into ‘o palazzo antico
scurato e senza porte
ancora trase a vita
a matina all’intrasatto
Nu raggio e sole s’affaccia
vasanno e vasule annurute
Napule se sceta nata vota
Torna a canta’ a canzone
chella antica senza tiempo
e votta juono into o scuro
Chi tarda arriva mala alloggia
addo’ chi nzerriuso vo parla’
e forte fa sentere a voce
a sta citta’ sempe addurmuta
ca nnasconne ancora ‘a verita’
Franza o Spagna e torna a magna’
aspettanno’o sole ca a fa’ campa’
NAPOLI SI SVEGLIA
Nell’antico palazzo
annerito e senza porte
ancora balugina la vita
improvvisa nel mattino
Un raggio di sole si affaccia
baciando il rude pavimento
tutto oscurato dal tempo
Napoli si sveglia di nuovo
Ancora,come sempre,intona
la sua triste canzone antica
vera e dispersa nel tempo
Cerca di dare luce alle tenebre
Chi tardi arriva non trova posto
La’ dove chi arrabbiato nero
vuol dire forte la sua opinione
a questa citta’ sempre dormiente
che ancora nasconde segreta verita’
Francia o Spagna e torna ad esistere
aspettando sempre il sole per vivere