Nato a Caltanissetta nel 1966, alla fine degli anni 60 si trasferisce con la sua famiglia a Ronco Scrivia (Genova). Dal 1978 al 1981 è allievo del Maestro Paolo Fabiano. Nel 1986 rivoluziona il suo modo di dipingere e nel 1987 realizza la sua prima mostra personale. Nel 2014 la svolta: lascia il lavoro per dedicarsi solo ed esclusivamente all’Arte. Nel 2015 torna con la personale "Il Dono della Vita, una fusione creativa di più arti dove ottiene un grandissimo successo di pubblico. Da qui inizia una collaborazione con diverse Gallerie e case editrici dove riceve numerosi riconoscimenti e premi. Viene pubblicato nel catalogo “MAESTRI ITALIANI” a cura di Vittorio Sgarbi edito EA Editore . Partecipa ad “Arte a Palazzo in mostra con i Grandi Maestri", due Collettive Internazionali presso la Galleria Farini di Bologna con ospite d'onore Vittorio Sgarbi. Pubblicato sul prestigioso Catalogo Dell’Arte Moderna n°53, 54, 55 Editoriale Giorgio Mondadori e in altri Cataloghi d'Arte.
Il silenzio
Dedicato a chi ha il coraggio e la forza di combattere ogni giorno senza mai arrendersi... "Il silenzio" olio su tela 70 x 100 Pittore Roberto Miraglia "...Nasce come un piccolo batuffolo lanuginoso, timido e scosso dinanzi alla forza del vento. Non è un fiore comune, un suo stelo è incompleto, ma non si lascia impaurire, ha voglia di farsi trasportare da questo vento e di danzare con lui. All’inizio i suoi colori sono acerbi, ma crescendo, pian piano perde la lanugine ed i colori incominciano a cambiare. La gioia di vivere e la spensieratezza dell’età lo fanno stagliare verso il cielo. Ma nel pieno di questa sua bellezza, improvvisamente, accade qualcosa che lo abbatte, che incupisce i suoi colori, che cerca di spezzarlo; anche il vento sembra essere suo nemico. Con tanta tenacia, fatica e voglia di vivere riesce a risollevarsi. Cresce, si rafforza, i suoi colori riprendono a maturare e torna a splendere più bello di prima, riprende la sua danza con il vento incominciando a realizzare così i suoi sogni. Ha domato il vento, con la sua forza, la sua tenacia, e mentre è vicino a toccare l’azzurro del cielo, proprio quel vento ormai che pareva amico, si rivela nuovamente il suo peggior nemico oscurando con nubi nere, quel cielo cosi limpido. Ed il vento non si limita solo a questo, ma lo abbatte ancora una volta, senza pietà. Il fiore lotta, lotta senza sosta, i suoi colori smettono di brillare, si piega quasi a spezzarsi. Non c’è più traccia di quel sogno, di quel cielo azzurro, tutto si è chiuso sopra di lui soffocandolo. Ma neanche questa volta il vento riesce a spezzarlo. Le sue radici sono forti e piantate nella solida roccia. Con i suoi fiori riesce a tessere una corazza a difesa dal vento gelido che col suo soffiare non lo lascia un minuto. E’ in questo, piegarsi ed ergersi che i suoi colori mutano, diventano sempre più maturi, e il fluttuare nel vento è tutta una dura lotta. Finché un giorno, grazie alla sua tenacia e alla sua volontà, riesce a sfruttare la forza di questo vento e pian piano, i suoi colori tornano nuovamente a splendere. Uno spiraglio di cielo azzurro si riapre, il desiderio è di nuovo quello di danzare con il vento e il piacere di farsi nuovamente cullare, senza dover lottare con esso, lo spingono a sciogliere quella corazza che aveva eretto a sua difesa come un muro, un muro contro tutto e tutti. La sua linfa è fatta d’amore ed ora splende, sotto quel raggio di luce che squarcia le nubi, e quel muro fatto di ostacoli, di difficoltà, ormai non è più una barriera così angosciante che si oppone ed ostacola la sua vita. E’ adesso che i suoi colori sono veramente maturi, ed è proprio in questo momento che ha la forza e gli strumenti per spazzare via le nubi e godere finalmente, di quel cielo azzurro che solo fino ad oggi credeva di avere visto. ( Tratto da Il dono della Vita di Roberto Miraglia) L'INTERA OPERA E' REGISTRATA
La Scala
(La Scala “ 1997 Olio su tela 100 x 80 Pittore Roberto Miraglia "...Questo quadro è dedicato ai bambini, ai ragazzi e anche a tutti coloro, che hanno la determinazione e l’intelligenza, di usare la tecnologia e non di farsi usare da lei. Create, con la vostra intelligenza, mettetevi in gioco, siate vivi e non atrofizzati a vivere una vita virtuale, come dei pinocchietti o dei pagliaccetti, marionette in mano a un business che non vi fa andare avanti, non vi fa crescere, ma vi lascia seduti sulle vostre illusioni virtuali, mentre il mondo fuori è da vivere. Parlate con i vostri amici, usando la voce non solo i tasti di un cellulare, guardateli in viso e non solo attraverso uno schermo o sentendoli dietro un microfono. La vita è una scala di pietra dura e faticosa da percorre... Ma questa scala è strana, se la si guarda bene, sembra che salga o forse no? Sembra che scenda. A seconda di come ci poniamo sembra che salga o che scenda. Sulla scala della vita ci siamo tutti, c’è chi crede di salirla invece, la sta scendendo, al contrario c’è chi crede di scendere e invece sta salendo. Non sta a me dire quale sia il verso giusto di questa scala, penso solo, che, coloro che hanno voglia di mettersi in gioco, di capire, conoscere, scoprire, costruire con i propri mezzi e senza lasciarsi influenzare più di tanto da questo mondo di consumismo, con la consapevolezza dei propri errori, possano dare un senso alla propria esistenza..."( Tratto da Il Dono della Vita di roberto Miraglia)
"La Fune"
Pittore Roberto Miraglia “ La Fune” Olio su tela - 100 x 80 "...Una sera di maggio del 1995, mi trovavo in Toscana, in una trattoria e sedevo al tavolo da solo e, tra una portata e l’altra, ero assorto a osservare le persone che nella sala, sedute ai tavoli cenavano e conversavano tra loro. Non mi interessava quello che si dicevano, ma ero attratto dalle espressioni che i loro volti assumevano nei discorsi in cui erano impegnati. Saper osservare il mondo che ci circonda, e coglierne i suoi elementi, è il colore principale della tavolozza di un pittore. La mente si libera e si apre talmente che si arriva al punto che, dalle espressioni dei volti, degli occhi o dalla gestualità delle mani e del corpo, si riescono a comprendere verità e tratti di personalità che le parole, a volte, sembrano voler nascondere. Quante volte, mentre parliamo, diciamo qualcosa che in realtà, dentro di noi, è tutto il contrario. Nella sala osservavo: c’era chi rideva, chi era serio, chi parlava gesticolando o a bocca piena, chi assumeva un’espressione sognante o disperata. Guardando le persone conversare, mi accorgevo di quanto si parla, ma di quanto poco si ascolta. Interessanti erano soprattutto le espressioni di chi aveva lo sguardo nel vuoto, mentre l’altro raccontava; di chi annuiva con la testa, ma in realtà pensava, a sua volta, a cosa raccontare... .. La modella qui raffigurata, rappresenta l’umanità intera: donne e uomini a sua volta genitori, figli, coniugi, compagni o semplicemente amici e le relative relazioni tra loro. Quant’è difficile, a volte, comunicare, quanti strappi nei rapporti tra esseri umani e il più delle volte nascono da vere e proprie futilità. Lo strappo nella foto evidenzia, appunto, la brutalità, la freddezza che esso porta, e lo sfondo grigio ne è la conseguenza. Rotture che innescano vere e proprie spirali senza fine; dove risentimenti, rabbia, incomprensioni, fraintendimenti, generano conflitti e separazioni. Persone che si amavano, si ritrovano in stanche convivenze, in un gioco altalenante, fatto di torti, ripicche di ogni genere; e il tutto per cercar vendetta, per punire a vicenda, annientando così qualsiasi timido segno di riappacificazione, perché sempre pronti nel giudicare, criticare, e restii nel perdonare. In questo tiro alla fune, dove alla fine non ci saranno né vinti né vincitori ma, bensì, lo “sfilacciamento” di una parte della propria vita, quanto sarebbe utile impegnare il proprio tempo a capirsi, a cercare di venirsi incontro, di confessare la propria difficoltà nel vivere, o di dirsi semplicemente di aver bisogno di aiuto, o di aver bisogno dell’altro. Non sempre chi si trova al capo opposto della corda è un nostro nemico, il più delle volte, il vero nemico, sta dentro di noi, si annida nell’orgoglio che ci impedisce di vedere con obbiettività il nocciolo del contendere ." ( tratto da "Il Dono della Vita" di Roberto Miraglia)
"Gesù"
“Gesù “ 2015 Olio su tela - 95 x 40 Pittore Roberto Miraglia CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE,INTENDA "...Un tempio, una Croce, una strada, un Uomo e la sua Parola. Parole semplici, che racchiudono il meraviglioso dono di vivere la vita. Parole come: “… non fate agli altri quello che non vorreste che gli altri facessero a voi”, “… non giudicate e non sarete giudicati”, “… amate il prossimo come voi stessi” Parole per le quali quest’Uomo è stato crocifisso. Come si può uccidere chi Ci ama? Eppure, l’essere umano è così! Ha il potere di complicare e strumentalizzare anche le cose più semplici. Lui disse: “…guai a voi maestri del nulla, che filtrate un’inerzia e inghiottite un cammello. Guide ceche, vi prostrate davanti alle minuzie del diritto e calpestate il cuore della legge, GIUSTIZIA’, MISERICORDIA, FEDELTA’…” Parole da Lui dette nel Tempio, la casa del Signore. Il Tempio è il Suo Corpo, la Sua distruzione, morte in Croce e la Resurrezione dopo tre giorni. Ma la Croce non è un punto di arrivo, ma di partenza. Va vissuta, portata e condivisa. E le colonne del Tempio sono i pilastri della nostra fede che sta dentro di noi, c’è chi le ha salde ed erette al cielo, e chi le ha in parte, e chi solo dei frammenti e poco stabili a volte. Ma la strada è stata tracciata sin dai tempi dei tempi… sta a noi percorrerla o ignorarla. Potrei scrivere tanto su questo quadro, ma preferisco lasciare tutti voi riflettere su ciò che ho dipinto. (Tratto da "Il Dono della Vita" di Roberto Miraglia)
"Il Correre del Tempo"
"IL CORRERE DEL TEMPO" Pittore Roberto Miraglia 70x100 olio su tela " L’orologio appeso, immobile, ma che scandisce il tempo, ogni secondo della nostra vita, in modo crudele, subdolo, senza pietà, inarrestabile. Il tempo è il tappeto della vita che scorre sotto i nostri piedi, senza mai fermarsi. Da bambini si nasconde, quasi non esiste, anche se ci fa crescere a vista d’occhio, ma noi non lo percepiamo. Le giornate sono lunghe, i mesi anni, gli anni una vita. S’impara a conoscerlo con le responsabilità, con i doveri, con lo studio, con la scuola. Si ci chiede perché a una certa ora bisogna smettere di giocare, per mangiare o per dormire, invece di fermarsi quando si ha fame o sonno a prescindere dalle regole dettate dall’orologio. La saggezza dell’innocenza è straordinaria..... .... La figura, in primo piano, siamo noi, immersi nel nostro tempo; la testa con il cappuccio bianco, rappresenta il futuro, i sogni, lo sguardo in avanti; il foulard rosso, rappresenta il passato, la mantella gialla è il presente. Questa figura si dirige verso un punto ben preciso, una linea di confine immaginaria, raffigurata dalla linea bianca verticale. Nessuno si può esimere d’incontrarla e di oltrepassarla, nessuno!.... ....Chi di voi non ha mai viaggiato? Penso nessuno, ma tutti! Chi in auto, chi in treno, per citarne due, ebbene, vi siete soffermati sicuramente a guardare dal finestrino, e avrete notato che più il mezzo è veloce e più, le immagini che si presentano, si scompongono, perdono la propria nitidezza, come lo sfondo di questo quadro, le immagini corrono. Al contrario, più il viaggio è lento, e più vedrete il paesaggio, i contorni delle case, degli alberi, delle persone. Ecco, la nostra vita non è da meno. Vivere la vita di corsa, porta a perdere tantissimo del viaggio che è la nostra esistenza.... ... Vivere della semplicità di noi stessi è il modo più sereno di interpretare e godere della nostra vita. Ogni tanto fermiamoci a guardare la piastrella sotto i nostri piedi, il nostro presente, e ci accorgeremo delle persone e delle cose belle che ci sono intorno a noi. Cerchiamo di pensare un po’ meno al futuro, di amare più noi stessi e chi è intorno a noi perché, intanto, il futuro, che lo vogliamo o no, viene da se. .." ( Tratto da Il Dono della Vita di Roberto Miraglia)
"La Purezza"
“ La Purezza “ 1994 Olio su tela - 70 X 100 Pittore Roberto Miraglia "...E qui, all’improvviso, la scrivania si è trasformata in una tela: la scacchiera il nostro mondo; le pedine, le diverse classi sociali; chi è nel "gioco" della società, chi è fuori dal gioco...gli emarginati. Il tutto manovrato dall’alta finanza, dal DENARO, da quel potere forte che ha sempre deciso, gestito, imposto le sorti dell’intero pianeta; non immune dall’ essere anch’esso manovrato da un potere senza anima, capace però, di tenere sotto scacco il mondo intero. Il potere di questo denaro è rappresentato dalla collana d’oro che si vede al collo del manichino. Mi sono sempre chiesto perché l’essere umano è cosi incline a dare valore a cose che non hanno un cuore, che non hanno vita propria e che hanno generato storie di guerra e sfruttamento, di sofferenza e distruzione. Mi pervade un senso di rabbia pensando che tutti potremmo essere felici, godere delle tante cose belle che questo mondo ha da offrirci, invece, soltanto pochi, posseggo la ricchezza che basterebbe a sfamare intere Nazioni..." (Tratto da Il Dono della Vita di Roberto Miraglia)
ROBERTO MIRAGLIA (Ronco Scrivia - Genova)
Tools
Typography
- Smaller Small Medium Big Bigger
- Default Helvetica Segoe Georgia Times
- Reading Mode